Il termine “Befana” è una corruzione lessicale di “Epifania”, attraverso la trasformazione del termine “epifàneia” in “bifanìa” e “befanìa”. Questa è una figura folkloristica, tipica di alcune regioni italiane, diffusasi successivamente in tutta la penisola italiana, meno conosciuta nel resto del mondo.
sabato 6 e domenica 7 gennaio alle 18 e alle 21, al teatro Barium di Bari saranno proposte nuove repliche dello spettacolo “Un barese a New York 2”, di Gianni Colajemma, che vede impegnati in scena, oltre al noto attore comic, anche Lucia Coppola, Gemma Magistro, Dario Mangieri, Federica Antonacci e Anna Vittoria Amore.
Questo spettacolo che gioca molto sui linguaggi e sulle sue evoluzioni, è la seconda storia, proposta da Colajemma, di Giovanni, un artista che da Bari, sua città d’origine si è trasferito, con tante speranze e volontà di sacrificio, nella grande mela per realizzare il suo sogno di diventare un attore di cinema e teatro. In questo nuovo scorcio di vita americana il barese è sempre in compagnia dei suoi coinquilini Dudù, una drag Queen frizzante ed eccentrica e la padrona di casa Sandra, personaggio algido con la quale il protagonista ha un rapporto di odio e amore. Nello stesso stabile, al piano superione c’è ancora una volta la giovane Helene e questa volta anche Carmela, la sorella di “Joe”, trasferitasi anch’essa a New York perché spera che il suo familiare si sitemi a livello affettivo. Novità del sequel, che come in una sit-com non necessita la conoscenza della storia precedente, sarà la presenza di un nuovo personaggio.
“Con questo spettacolo – spiega Colajemma – sto provando a cambiare modo di fare teatro in questa città, difficile. Noi siamo un teatro di periferia spesso trascurato dagli enti e dai servizi. Il mio intento è quello di portare anche molti giovani a teatro. Per utilizzo un linguaggio diverso che non è soltanto il dialetto o il trash popolare. È un lavoro che si basa sui sentimenti, su dei messaggi e su una maniera di far ridere in modo diverso”.