Dire che la voce è l’affascinante punto di forza del debutto di INNER TONGUE potrebbe essere appropriato, visto che illumina tutte le sue canzoni con il suo fare gentile, espressivo e spontaneo. Ma FAVOURS è molto di più: un album concentrato in dodici tracce che rivela un autore/produttore sorprendentemente già completo e maturo nel suo ruolo. Le sue canzoni sono elaborate, con arrangiamenti azzeccati e strumentazione minimale, e i suoi testi, sono criptici quanto irresistibili. L’album uscirà il 25 maggio su Karakter (Caroline International/Universal).
Per quanto sia difficile riassumerli tutti, i nomi che si possono associare al sound di FAVOURS includono Childish Gambino e Frank Ocean – in particolare su “Next Life” e “Wallbreaker” – e, nel complesso, l’album combina la leggerezza del tocco che distingue i Death Cab For Cutie, con la genuina perfezione di SOHN e l’intuizione di Chet Faker. Con beat ed elementi eleganti che ricordato anche James Blake, la musica di INNER TONGUE vanta una delicatezza e una profondità sorprendenti che vanno addirittura oltre gli artisti con cui è cresciuto.
“Adoro la malinconia dell’elettronica di Björk, Moby o i Portishead” dice. “Ammiro la precisione minuziosa del loro suono.” Altre passioni precedenti hanno senza dubbio giocato un ruolo importante nella sua musica, anche se la loro influenza a volte è incomprensibile: queste hanno avuto inizio con Michael Jackson, passando poi dai Sonic Youth e dai Radiohead, anche se molti mettono sul piatto i Pet Shop Boys, nonostante l’artista afferma di non averli mai sentiti. La realtà è che i suoi gusti sono così ampi che evidenziano anche un’ossessione infantile per il film The Cure In Orange. “Lo guardavo tutti i giorni prima di andare a giocare con gli altri ragazzi” – mentre anche Aphex Twin faceva capolino. Tuttavia le tendenze musicali di INNER TONGUE sono veramente infinite
Il primo estratto dall’album è “TEETH”, a breve in tutte le radio dello Stivale, accompagnato da un bellissimo video animato da Patrick Sturm, con un trofeo spaccato che rende omaggio al suo mentore Jörg Schlick e al collettivo Lord Jim Loge.