Tutto il Teatro Petruzzelli è rimasto incantato dalla bellezza e dalla semplicità dell’attrice e regista Valeria Golino, che si è aperta al pubblico durante la lezione di cinema in occasione del Bif&st 2019.
«La voglia di fare la regista – confida Valeria Golino – ce l’avevo da tanto tempo. Sono una cinefila ancor prima di essere un’attrice: mi piace la forma e l’estetica del cinema. Avrei voluto cominciare prima a dirigere un film, ma un pò per pudore, un pò per paura e per senso di inadeguatezza, ho iniziato solo a 45 anni.»
«Nei miei anni di carriera – continua l’attrice – ho maturato un gusto cinematografico: mi sono formata senza fare una scuola di cinema, ma ho imparato a farlo praticandolo. Il mio primo ruolo l’ho avuto a 16 anni in Scherzo del destino di Lina Wertmuller: è stata un’esperienza travolgente, durante le riprese me ne diceva di tutti i colori, poi fuori era affettuosa e familiare.»
«Cerco di essere con i miei attori come vorrei che il regista fosse con me – afferma la Golino – li proteggo da loro stessi, dal ruolo e da me. Li guardo sempre con tenerezza e mistero, cercando di avere con loro un rapporto sacrale.»
L’attrice si sofferma anche sull’esperienza oltreoceano, dove ha girato diversi film tra cui Rain Man al fianco di Dustin Hoffman e Tom Cruise. «La stagione hollywoodiana mi ha lasciato tantissimo: conservo un ottimo ricordo di quel periodo e, col senno di poi, penso che avrei voluto fare molto di più.»
Tra le domande del pubblico, le viene chiesto cosa ne pensa delle piattaforme come Netflix e Amazon Prime Video. «Quando realizzo un film lo penso per essere guardato sul grande schermo di un cinema, durante l’esperienza collettiva della visione cinematografica, ma d’altro canto le nuove piattaforme danno nuove possibilità di distribuzione impensabili prima.»
Valeria Golino è stata premiata con il Federico Fellini Award per l’eccellenza cinematografica.
Giovanni Boccuzzi