La Compagnia del Dadotratto porta al forma l’opera di Goldsmith

Sabato 25 novembre, alle ore 21.00, al teatro Forma di Bari, la Compagnia del Dadotratto porterà in scena la commedia “Ella si umilia per vincere – o gli equivoci di una notte”, riadattamento della regista Ebe Guerra dell’opera originale dello scrittore irlandese Oliver Goldsmith, tra i maggiori successi del teatro inglese del ‘700, che fonde la propria carica sulla sequenza ripetuta di equivoci.

Nella nostra versione – ha commentato Alessandro Volpe, tra i protagonisti dello spettacolo – la commedia mantiene lo spirito del testo originale, traslando però tutta l’azione scenica fra epoca contemporanea e primi anni del ‘900, operando delle sostituzioni che rendono questo lavoro attuale”.

L’opera di Goldsmith narra di Kate, la quale si innamora di un uomo, suo pari, che non riesce ad avvicinarsi a donne di pari rango, ma solo a quelle di ceto inferiore. La nobildonna, attenta stratega, si finge una serva per attirare l’attenzione del suo innamorato e conquistarlo. Nella storia è presente anche un’altra coppia composta dal migliore amico di lui e dalla cugina di lei. L’adattamento di Ebe Guerra è un “divertissement”, in cui i due ragazzi protagonisti, per una magia che inizialmente sembra incomprensibile, vengono catapultati indietro nel tempo, dal 2017 al 1917.

Nel nostro lavoro, divertente e ricco di equivoci, la donna che cerca di conquistare l’uomo indossa una maschera. Anche questo aspetto è riportato ai giorni nostri. Qui il cliente di questa strana sartoria ha difficoltà ad avere rapporti con donne poco femminili, mascoline, ed è invece attratto da quelle che esaltano la propria femminilità, che sono sensuali e accattivanti”.

In scena ci saranno Francesca Di Cagno, Simona Dinielli, Valeria Iannone, Michele Grossi, Lucy Mariani, Alessandro Rotaia, Alessandro Volpe, Bruno Verdegiglio. Una particolare attenzione è stata posta sia nella scenografia, di Damiano Pastoressa e Giovanni Rocchetti, sia nelle ricerche musicali, ad opera del noto attore e regista barese Gianni Ciardo, che ancora una volta affianca amichevolmente la Compagnia del Dadotratto.

Una difficoltà, che alla fine è risultata un punto di forza di questo nostro lavoro, è stata proprio evidenziare la differenza tra le due epoche, dove paradossalmente abbiamo incontrato più ostacoli ad immedesimarci nel linguaggio attuale, che non in quello dell’opera originale”.

 

 

 

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