Giovedì 21 e venerdì 22 marzo al teatro Team di Bari farà tappa il “Diari aperti tour” di Elisa.

L’apprezzata cantautrice sta portando in giro per l’Italia la sua nuova raccolta di inediti, pubblicata 6 ottobre 2018 per l’etichetta Universal Music Italia. L’intero disco è scritto e cantato in italiano e risulta, quindi, il suo secondo album interamente in lingua italiana dopo L’anima vola pubblicato nel 2013. È il primo in uscita con Universal Music Italia. È stato anticipato dai singoli “Quelli che restano”, duetto con Francesco De Gregori e “Se piovesse il tuo nome”.

Il successo dell’album ha fatto registrare il sold out a tutte le date del tour, che per questo motivo ha aumentato le tappe, arrivando a triplicare le giornate di sosta nelle città. E Bari è proprio una di queste. E’ di pochi giorni fa la notizia che Elisa, oltre a questi primi giorni, tornerà nel capoluogo pugliese anche il 22 maggio.

C’è molta curiosità circa lo spettacolo che quest’artista ha programmato per questi live. Elisa che ha già abbondantemente dimostrato di essere capace di emozionare le grandi platee con la sua musica e la sua spiccata simpatia, in ogni concerto propone uno vero e proprio show, capace di stupire sempre.

Per quanto riguarda l’album, Elisa ha vestito il suo ultimo lavoro di classicità e raffinatezza, come non aveva mai fatto prima: messi da parte linguaggio figurato e metafore, è stata diretta, senza troppi fronzoli o giri di parole, perché ha sentito il bisogno di raccontare nella maniera più chiara possibile dei contenuti forti in cui crede, dei valori importanti da trasmettere. Non a caso, la sua “Promettimi”, dedicata al figlio Sebastian, è stata scelta da Save the children per la sua attuale campagna; è una lettera aperta di una madre che vuole lasciare degli insegnamenti al proprio figlio: conoscere l’amore e imparare ad affidarsi, l’importanza di ascoltarsi davvero e la promessa che i tempi duri finiscono sempre e, invero, nascondono una nuova felicità; queste sono le chiavi di lettura del brano più sentito del disco.

In “Diari Aperti”, d’altro canto, non è assente una delle prerogative di Elisa che la identificano nel mare di produzioni al femminile: la sperimentazione. Si è di fronte ad un’artista che ama evolversi e anche in questo album si mette in gioco, con risultati più o meno riusciti: la proposta estiva “L’estate è già fuori” con un’intro latina di Tonino Carotone, le country “Con te mi sento così” e “Vivere tutte le vite”, vicina alla celebre “Over the rainbow” e “Come fosse adesso”, tutta cori e riverbero a rendere un’atmosfera onirica per un testo intimo, forse dedicato al suo amico scomparso quando era bambina. Vera perla del disco, messa in coda alla scaletta, è il duetto con De Gregori sulle note di “Quelli che restano”, poesia cantata quasi con pudore su quanto la consapevolezza riesca ad indicare la strada giusta da seguire, quella che inizialmente nessuno comprende perché meno facile ma sicuramente più onesta: “avremo sogni come fari, avremo gli occhi vigili e attenti e selvatici degli animali, siamo quelli che guardano una precisa stella in mezzo a milioni… Siamo noi quei pazzi che venite a cercare“. Meno immediato del precedente On, il nuovo album di Elisa ha bisogno di più ascolti per entrare; è un disco sentito ed emozionante, da ascoltare per i temi che affronta e per la qualità della produzione, sicuramente controcorrente rispetto all’elettronica da classifica.