Mola di Bari tra Napoli e Milano. Anteprima nazionale, martedì 7 maggio (ore 21), al Teatro van Westerhout, per la Stagione della Compagnia Diaghilev, dello spettacolo «Giacomino e Mammà» con Isa Danieli ed Enrico Ianniello, che dirige, in una dimensione napoletana, una rilettura del pluripremiato film «Conversaciones con Mamà» dell’argentino Santiago Carlos Ovès adattato per le scene internazionali dal drammaturgo catalano Jordi Galceran (info 333.1260425). Mola di Bari è, infatti, una delle tre sedi scelte dai Teatri Uniti di Toni Servillo (che produce l’allestimento) per presentare in anticipo, prima del tour in programma la prossima stagione, la pièce che ha appena debuttato a Napoli ed è attesa a Milano subito dopo la data in programma al Teatro van Westerhout in esclusiva per la Puglia (scene e costumi sono di Barbara Bessi, luci di Lucio Sabatino).
Signora della scena italiana, Isa Danieli interpreta una madre alla quale il figlio cinquantenne, disoccupato con famiglia a carico, vorrebbe sottrarre la casa per venderla e pagare così i tanti debiti accumulati. Ma non ha fatto i conti con la nuova vita dell’anziana donna, ormai ultra ottantenne, la quale, nonostante l’età avanzata, ha deciso di convivere con un “anarco-pensionato” argentino di sessantacinque anni conosciuto un paio d’anni prima. Nel contradditorio tra i due protagonisti viene fuori un confronto ironico e intenso che ha il sapore di una delicata riflessione sull’amore tra una madre semplice, ma anche forte e concreta, e un figlio dei nostri giorni, vittima dell’immaturità della società contemporanea e portatore insano di tutte le ansie tipiche del “ceto medio globalizzato”.
La lingua napoletana carica di dinamismo e colore l’intera vicenda, che diventa per Giacomino, succube di moglie, suocera e figli, un viaggio verso la maturità ben oltre quella anagrafica. Ed è un viaggio alla conquista del coraggio lungo una strada che sarà proprio la madre ad indicargli, prima di uscire di scena.
È il terzo testo catalano che Enrico Ianniello traduce in napoletano adattandolo e trasponendolo per la scena dopo «Chiòve» e «Giocatori» di Pau Miró. «Ma se in “Chiòve” – spiega Ianniello – ci trovavamo all’ultimo piano di un immaginario condominio napoletano dei Quartieri Spagnoli, e in “Giocatori” nello spazioso secondo piano di un professore ricco solo di ricordi, in “Giacomino e Mammà” tutto si svolge in un piccolo appartamento con terrazzino al primo piano di un edificio drammaturgico italo-iberico».
Protagonista assoluta del teatro napoletano e italiano, Isa Danieli ha intessuto la sua carriera fra magia e mistero, legandosi professionalmente a grandi autori e senza avere la minima idea di cosa fosse il look di un’attrice. Ed è proprio per questo che piace: perché Isa Danieli, pur essendo tra le più grandi interpreti delle scene partenopee, ha sempre l’aria della dirimpettaia. Luisa Amatucci, questo il vero nome dell’attrice, è figlia d’arte. Sua madre era Rosa Moretti, indimenticabile voce di Radio Napoli, mentre suo padre era l’attore Renato Di Napoli, discendente di una dinastia di professionisti della scena teatrale. Mentre Eduardo De Filippo, che la fece debuttare in «Napoli Milionaria», rimane il suo mentore.
Enrico Ianniello, casertano, classe 1970, ha da tempo uno stretto rapporto di collaborazione con i Teatri Uniti di Toni Servillo. E oltre ad aver tradotto dal catalano le opere di Pau Miró, Jordi Galceran e Sergi Belbel, ha lavorato nel cinema con Nanni Moretti, in televisione nella serie «Un passo dal cielo» (nella quale è il commissario Nappi) ed è autore di alcuni romanzi, tra cui «La vita prodigiosa di Isidoro Sifflotin», con cui ha vinto il Premio Campiello Opera Prima 2015 e diversi altri riconoscimenti, tra cui Il premio John Fante Opera prima 2015, il Premio Cuneo 2015 e il premio Selezione Bancarella 2015.