Intervista a Claudio De Tullio, dj barese dalla Puglia al resto del mondo

Classe 1986. Claudio De Tullio è un disk jockey barese che, con la sua musica, si sta facendo molto apprezzare all’estero, dove fa serate in giro per il mondo: dall’Inghilterra all’America. Con la Puglia sempre nel cuore, Claudio ha anche collaborato con Bob Sinclair, e in questa intervista rilasciata a Pop TV ci racconta la sua storia.

Cosa hai portato nel tuo bagaglio di esperienze artistiche e di vita da Bari a Londra?

Da quando mi sono trasferito a Londra ho avuto contatti con variegate realtà musicali. Londra è una gran bella città, molto aperta a qualsiasi genere di musica. Infatti, in questo campo ha sempre dettato legge, e ha lanciato nuove mode musicali. Qui non ho avuto grandissime difficoltà a esprimermi come artista, più che altro ho portato con me un po’ di sorriso e di sole, in una città in cui manca proprio questo: la serenità, il calore e la dolcezza.

Trovi che ci siano differenze dall’Italia all’estero nella percezione del tuo lavoro di dj da parte del pubblico?

Mi capita molto spesso di viaggiare e lavorare all’estero: sono stato anche in America come ospite di un’importante serata che si tiene una volta l’anno a Las Vegas. Non trovo tantissime differenze nella percezione del mio lavoro da parte del pubblico, solo un più forte senso di rispetto nei confronti della musica e dell’arte. A differenza dell’Italia dove spesso si viene maltrattati dal punto di visto artistico, all’estero c’è più attenzione per la musica. Credo molto nell’Italia e ci sono particolarmente legato, soprattutto alla nostra regione. Se si sistemasse questo punto di vista, se ci fosse più rispetto, rimarrei sempre qui, anche perché le serate più belle, i ricordi più belli dal punto di vista artistico li ho avuti proprio in Italia.

Quali sono i tuoi progetti futuri?

Per il momento, ho progetti molto variegati. Sto affrontando una periodo della mia vita molto particolare: ho riscoperto una parte di me che non conoscevo, e sto cercando di amplificarla capendo qual è la mia strada. Uno dei miei obiettivi è cercare di far star bene le persone, far ritornare loro il sorriso non solo con la musica, ma con approccio e un contatto diverso con Dio. Mi dedicherò anche alle produzioni e continuerò a viaggiare e a fare serate all’estero, come ho sempre fatto.

Nel tuo curriculum puoi vantare anche una collaborazione con Bob Sinclair. Com’è lavorare accanto a una tale celebrità?

Lavorare con Bob Sinclair è stato molto interessante. Abbiamo suonato insieme in una festa privata, e c’è stata subito una grande intesa tra noi. È stato bello sapere che mi ha apprezzato molto dal punto di vista artistico. La ricordo come un’esperienza stupenda, ed è stato un grande onore lavorare con un artista del suo calibro. Ma la parte più bella è stata quando, durante la serata, si è collegato perfettamente a quello che stavo suonando, alla storia che stavo creando prima di lui.

Giovanni Boccuzzi

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