“Non mi avete fatto niente“ è il brano con cui Ermal Meta e Fabrizio Moro parteciperanno insieme al Festival di Sanremo 2018. I due straordinari artisti hanno regalato ai propri fan un secondo teaser di questo videoclip che rievocherà il motivo del pezzo: l’angoscia emersa in seguito ai tremendi attentati che hanno turbato l’universo intero. I due cantanti si riferiscono principalmente a quelli di Manchester e Barcellona nel 2017.
Le immagini del video rappresentano frammenti di guerra, che purtroppo i telegiornali trasmettono con incalzante intensità: case buttate giù dalle bombe, razzi sparati in volo nel cielo mirati ad attaccare il bersaglio, militari in azione per difendere dai nemici. Ma cosa attrae di più del teaser è il primo piano di una dolcissima bambina, con le mani giunte in preghiera e cosparsa di polvere sollevatasi dalle macerie.
Ermal fa sapere: «L’idea è partita da Fabrizio. Mi telefonò ad agosto raccontandomi che dopo l’attentato di Manchester la gente gli domandava se avrebbe fatto ugualmente il concerto programmato al PalaLottomatica di Roma solo pochi giorni dopo. Quel concerto lo fece, ovviamente. Così come io feci quelli che avevo in programma: annullarli sarebbe stato come darla vinta ai terroristi. Durante quella telefonata, mi disse anche che aveva scritto un ritornello ispirato a quel fatto, e che secondo lui sarebbe stata una buona idea completare la canzone insieme e cantarla a due voci. Ci siamo visti a settembre per scrivere tutte le parti mancanti, poi siamo andati in studio… Il resto è storia nota».
«Quando si ha paura, o freddo, ci si abbraccia. La musica ha un ruolo di aggregazione e sveglia le coscienze più di un discorso politico. Porta la gente a stare insieme» racconta Ermal.
«Quando hai a che fare con la morte, il terrore e la paura, è il momento di tirare fuori la parte più coraggiosa dell’anima. Questo brano quasi folk è nato suonando assieme, senza pensare al Festival», aggiunge Fabrizio.
Non è una ballad, come verrebbe da pensare: «Avrebbe appesantito troppo l’atmosfera — spiega Ermal —. Cosa facevano gli uomini antichi per sconfiggere le paure? Ballavano. Questa è una danza contro la paura. Il testo è semplice, frontale, diretto: non puoi evitare di vedere le cose che raccontiamo».
Chiara Molea