Soundreef, la startup inglese concorrente di Siae, detentrice dei diritti di 11 mila autori italiani tra cui Fedez, J-Ax, Gigi d’Alessio, Enrico Ruggeri, è riuscita, grazie alla mossa di affidare a Lea (Liberi editori autori) la riscossione del copyright dei suoi artisti, a rientrare nel perimetro normativo delineato dall’articolo 19 del decreto fiscale (148/2017) collegato alla Legge di Stabilità 2018.
Lea è una nuova associazione non profit costituita da una serie di autori, editori e professionisti italiani della sfera musicale.
«Il decreto fiscale dice che si può lavorare in concorrenza con Siae dal primo gennaio. Lea è già operativo e riscuote per conto nostro i diritti d’autore», sono le parole di Davide D’Atri, fondatore e amministratore delegato di Soundreef, da un paio di anni impegnato con Fedez in una lotta per il sostegno di libero mercato e il crollo del monopolio della Siae, inattaccabile fino ad ora.
«Non abbiamo mai smesso di combattere. Abbiamo subito attacchi e comportamenti sleali, ma fa piacere poter ispirare altri giovani imprenditori a fare innovazione», aggiunge D’Atri.
«Uno dei miei sogni è quello di mettere in rete tutte le discoteche», ovvero realizzare un sistema digitale in grado di ottimizzare la rendicontazione dei diritti d’autore rispetto a quanto avviene oggi. Chissà, potrebbe essere una delle grandi novità che in futuro introdurremo con Soundreef, dichiara Davide D’Atri.
«Le novità tecnologiche che abbiamo apportato alla gestione dei diritti d’autore hanno rappresentato un buon 50% del successo ottenuto da Soundreef in questi ultimi anni. Ci hanno consentito infatti di tutelare maggiormente i piccoli autori, che costituiscono la vera base fondamentale del mercato discografico. Tutto questo ha generato interesse verso la nostra realtà da parte di nomi di spicco come Fedez, Gigi d’Alessio, J-Ax, solo per citarne alcuni» annuncia Davide D’Atri.
Proprio grazie alla completa digitalizzazione nella gestione dei diritti d’autore, Soundreef è riuscita a introdurre delle vere e proprie rivoluzioni: iscrizione totalmente gratuita senza tasse annuali, rendiconto all’autore dopo appena 7 giorni da un evento dal vivo con il relativo pagamento emesso a 90 giorni (contro i rendiconti a 12-18 mesi e i pagamenti a 18-24 mesi delle collecting normali), la completa tracciabilità dei diritti, con l’autore che può visualizzare esattamente dove la sua musica viene suonata, quanto ha guadagnato e quando verrà pagato dal proprio profilo online.
Lo appoggia Fedez, il rapper italiano schieratosi palesemente contro la Siae: «Si doveva rompere un monopolio e un sistema che agevolava pochi soggetti e i soliti. Oggi sono contento di poter rivendicare di essere stato in prima linea con Soundreef in questa battaglia tra Davide e Golia».
Ma la battaglia, secondo D’Atri, è ancora lunga: «L’ex monopolista non può continuare a pretendere di raccogliere compensi anche di autori ed editori non più iscritti alla SIAE. Questo è legalmente e eticamente inaccettabile per una società che vorrebbe difendere il diritto d’autore».
Intanto la Siae replica: «La gestione collettiva del diritto d’autore è un argomento serio, frutto di battaglie condotte per anni dagli autori ed editori per una loro sempre maggiore tutela. Non si è mai vista una organizzazione di autori ed editori ‘telecomandata’ da una società a scopo di lucro, che non rispetta la trasparenza, i controlli e gli obblighi imposti dalla legge. La tutela del diritto d’autore non è una attività che si improvvisa con una associazione no profit creata ad hoc, in evidente conflitto di interessi, di cui Soundreef è cliente e fornitore, e presieduta da un consigliere di amministrazione di Soundreef stessa. Per questo siamo certi che le Istituzioni e le Autorità preposte verificheranno questa evidente finzione».
Chiara Molea