Lunedì 28 settembre è stata pubblicata la classifica finale del contest italiano della Rataran la Fintech Company svizzera specializzata nel mondo della gestione patrimoniale, nella quale per la terza volta consecutiva è stato inserito il barese Giandomenico Balzano, alias Shulz-G.
“Ancora una volta – spiega Balzano – ho il piacere di essere presente in questa importante classifica di settore. Quest’anno però ho partecipato con due progetti, in quanto per regolamento se ne potevano presentare più di uno. Ho ottenuto il sesto e il settimo posto”.
Rataran, con l’intento di valorizzare i dieci trader italiani più competenti e offrire loro visibilità e prestigio nel mondo della finanza, dal 2015 ha istituito questo contest. A differenza delle precedenti edizioni, in questa era consentita la partecipazione con più account, presentando strategie diverse. Su un totale di 672 partecipanti, il trader nostrano ha raggiunto il sesto posto grazie ad una performance del 57,47% in tre mesi di gara. Un valore importante che è stato ottenuto con una “Drawdown” del 5,05% e con un punteggio generale di 1,46 ottenuta dal rapporto risk/reward. Con un altro profilo, Shulz_G, si è classificato settimo con un utile del 56,81%, 6,68% di perdita massima e un rapporto del rischio/rendimento pari a 1,29.
“Le valutazioni sulle nostre attività si basano su operazione fatte realmente nelle quali viene valutato il trader secondo un rapporto di rischio/rendimento, con una formula utilizzata dalla Rataran”.
Giandomenico Balzano, nato e cresciuto a Mola di Bari, ma ormai barese d’adozione, è un trader indipendente. A seguito dei successi e dei piazzamenti nel contest dell’agenzia finanziaria svizzera, ha ottenuto contratti da analista per vari Fondi e Gestioni Istituzionali di cui Rataran è advisor.
“Fare il trader è affascinante perché ti permette di essere titolare di te stesso. Chi lavora come me, in maniera indipendente, non ha capi ed ha la possibilità di svolgere l’attività in ogni parte del mondo con un computer e una connessione internet. Ma soprattutto questo è un lavoro meritocratico ed è forse per questo che non alla portata di tutti”.